Linea Condivisa: Tirreno Power di Vado “la richiesta di aumento dell’uso di gas fossile dell’azienda non tiene conto delle esigenze di salute e ambiente del territorio”
In questi giorni si è appreso che la Tirreno Power di Vado abbia chiesto di ampliare la propria capacità produttiva di gas fossile, con un nuovo gruppo a metano da 800 MW.
“Le intenzioni della Tirreno Power non tengono assolutamente conto delle peculiarità del territorio e della svolta necessaria al suo rilancio più sostenibile. Infatti tutto il territorio della Val Bormida è oggi un cimitero di fabbriche che hanno lasciando un pesante tributo in termini di inquinamento, degrado ambientale e salute-dichiarano i portavoce dell’associazione Linea Condivisa – È vero, le fonti inquinanti sul territorio sono diminuite, ma solo per cicli economici sfavorevoli. Inoltre si continua a non avere un progetto territoriale che tenga conto delle enormi potenzialità (ambientali e sociali) della rada naturale di Vado”.
“L’utilizzo del gas fossile non è il futuro. -continuano da Linea Condivisa- Dobbiamo investire immediatamente sul perfezionamento di nuove tecnologie, sulla ricerca e la realizzazione di fonti energetiche alternative Tutto ciò viene ribadito nella recentissima comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, ragion per cui la richiesta della Tirreno Power non andrebbe nemmeno presa in considerazione, figuriamoci attuata!”.
“Riteniamo che questo territorio sia già stato fortemente lacerato, e ricordiamo che è tutt’ora in corso il procedimento per disastro ambientale e sanitario presso il Tribunale di Savona-conclude Linea Condivisa-Questo territorio non può permettersi una ulteriore servitù industriale, che lascerebbe pesantissimi danni ambientali, economici e sociali. Per noi la proposta della Tirreno Power è irricevibile”.
Savona, 19 novembre 2020