INDICAZIONI DI LINEA CONDIVISA PER LA GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO
Il clima di questa pazza estate italiana tra temperature elevatissime al Sud e disastri con grandine e trombe d’aria al Nord, appresentano un segnale evidente della crisi climatica in atto, tanto che il 2023 potrebbe diventare l’anno più caldo di sempre.
Gli alberi sono un alleato importante contro la crisi climatica e ambientale (ovviamente non gli unici), per la loro capacità di assorbire le emissioni di CO2, di far crescere ecosistemi, di abbassare le temperature, tanto più in città dove prevale l’asfalto.
Non entriamo nel merito sull’abbattimento del Pino secolare di Corso Magenta, le conifere hanno radici quasi esclusivamente orizzontale. Infatti vengono usati spesso come specie pioniere perché radicano molto in fretta e non hanno bisogno di suoli profondi per cui vengono scelti per le piantumazioni urbane. Certamente non sono le specie più indicate e oggi più che mai è necessario fare molta attenzione nelle scelte di verde performante.
Chiediamo all’Amministrazione comunale trasparenza e competenza.
Trasparenza – perché i Cittadini devono essere informati delle decisioni di abbattimento, fornendo in modo trasparente e pubblico le perizie fatte dagli esperti e lasciando la possibilità – entro un determinato periodo di tempo – di presentare una contro perizia di esperti abilitati dal Tribunale per contro dedurre e proporre eventuali alternative.
Competenza – non tutte le piante sono adatte a vivere in città. In primis, certi alberi assorbono più anidride carbonica e altre sostanze inquinanti; e poi ci sono piante più facili da mantenere rispetto ad altre, o che si adattano meglio a certi ambienti e a certi climi. Tra gli alberi più indicati per contenere l’inquinamento in città ci sono il tiglio, l’acero riccio, la betulla,